Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale

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Il Modello Unico di Dichiarazione ambientale (MUD) è la comunicazione annuale su quantità e caratteristiche dei rifiuti prodotti, trattati o movimentati.

La dichiarazione, con scadenza al 30 aprile di ogni anno, si riferisce alla movimentazione di rifiuti effettuata nell’anno precedente e interessa tutta la filiera dei rifiuti: produttori, trasportatori, impianti di trattamento (smaltimento o recupero), consorzi di imballaggi.

Il contenuto della dichiarazione è invariato rispetto agli anni precedenti: viene confermato anche per quest’anno il modello stabilito con D.P.C.M. 17/12/2014.

La dichiarazione deve essere compilata con l’apposito software rilasciato da Ecocerved o da software commerciali che producano tracciati compatibili (in quest’ultimo caso è consigliabile importare il tracciato nel software ufficiale per verificare la dichiarazione) e deve essere trasmessa con firma digitale attraverso il sito mudtelematico.it.

I diritti di segreteria per la trasmissione della dichiarazione ammontano a 10 € per ogni unità locale. Il pagamento può essere effettuato con carta di credito oppure attraverso il sistema TelemacoPay delle Camere di Commercio.

La sanzione prevista per la mancata presentazione della dichiarazione (o per la dichiarazione incompleta o inesatta) va da 2.600 a 15.500 €. Nel caso di dichiarazione incompleta o inesatta, quando le altre scritture obbligatorie (es. registri e formulari) consentano di risalire ai dati corretti, la sanzione varia tra un minimo di 260 € a un massimo di 1.550 €.

In caso di ritardato pagamento entro 60 giorni dalla scadenza, la sanzione varia tra 26 e 160 € (oltre 60 giorni di ritardo, la sanzione prevista è quella per la mancata dichiarazione).

Per alcune categorie di soggetti (gestori di veicoli fuori uso, produttori di apparecchiature elettriche ed elettroniche, consorzi di gestione imballaggi) sono previste sanzioni ancor più severe.

Produttori di rifiuti

La categoria più ampia di soggetti obbligati alla presentazione del MUD è senza dubbio quella dei produttori: enti e imprese che producono rifiuti speciali, con alcune eccezioni. La prima di queste è l’esclusione dall’obbligo di dichiarazione per le attività economiche non organizzate in forma di impresa (ad esempio gli studi medici, i liberi professionisti, eccetera).

L’obbligo di dichiarazione scatta poi in funzione della tipologia di rifiuti: è sempre obbligatoria per i rifiuti pericolosi mentre per quelli non pericolosi è dovuta solo dalle imprese sopra i 10 dipendenti che producano rifiuti derivanti da lavorazioni artigianali, industriali, dal trattamento di rifiuti oppure di acque o fumi.

 

 

Imprese che producono rifiuti pericolosi

Imprese sopra i 10 dipendenti che producono rifiuti non pericolosi da lavorazioni:

    industriali;

   artigianali;

 di downstream (attività di recupero e smaltimento di rifiuti, )


Le altre esclusioni riguardano le imprese agricole ai sensi dell’art. 2135 del Codice Civile e le attività ricadenti nei codici ATECO 96.02.01 (barbieri e parrucchieri), 96.02.02 (attività di estetista), 96.09.02 (tatuatori). La specificità di queste esclusioni, elencate con il codice attività all’art. 69 della Legge 221/2015 “Green Economy”, ha lasciato fuori per esempio le attività di manicure e pedicure che, avendo un codice diverso, restano obbligati alla presentazione del MUD. 

Il cuore della dichiarazione è costituito dalla scheda RIF, dove, per ogni rifiuto, si indica il codice CER (Catalogo Europeo dei Rifiuti), il suo stato fisico e le quantità prodotte, trasportate, avviate a smaltimento e in giacenza al 31 dicembre dell’anno a cui si riferisce la dichiarazione. Completano la scheda i modelli collegati, in cui si indicano principalmente i soggetti terzi (trasportatori e impianti di destinazione) che sono intervenuti nella gestione del rifiuto. Sono previsti ulteriori campi per le operazioni di trattamento rifiuti, che ricordiamo possono essere effettuate solo dietro autorizzazione.

Le imprese che producano fino a un massimo di sette rifiuti diversi, ciascuno affidato a un massimo di tre trasportatori e tre destinatari, possono optare per la comunicazione cartacea. È comunque consigliabile anche in questo caso procedere alla dichiarazione tramite il software, che verifica automaticamente l’assenza di errori formali. La comunicazione cartacea deve essere spedita con raccomandata senza ricevuta di ritorno alla CCIAA competente per territorio, dietro pagamento del diritto di segreteria di 15 €.

Gli altri soggetti obbligati alla presentazione del MUD rientrano in categorie particolari: si tratta per lo più di professionisti della filiera di rifiuti o di produttori di particolari categorie di beni di grande importanza nella generazione di rifiuti, per quantità o pericolosità. Ciascuna categoria ha a disposizione una modulistica specifica e mirata alla tipologia di rifiuti prodotti o gestiti.

Tra questi, i comuni o le loro emanazioni (associazioni di comuni, comunità montane, aziende ex municipalizzate…) per la raccolta dei rifiuti urbani o assimilati. I soggetti responsabili del servizio di gestione integrata dei rifiuti urbani e assimilati devono compilare e trasmettere la dichiarazione attraverso il portale mudcomuni.it.

Sono obbligati alla presentazione del MUD anche i soggetti coinvolti nella filiera delle apparecchiature elettriche ed elettroniche (AEE), sia per quanto riguarda i produttori che gli impianti di trattamento e i centri di raccolta quando queste apparecchiature vengono dismesse e diventano rifiuti (quindi RAEE).

Un’altra categoria è quella degli imballaggi, che rappresentano un’importante fetta della produzione di rifiuti: in questo caso sono obbligati i consorzi di gestione degli imballaggi e gli impianti di trattamento dei rifiuti d’imballaggio.

Vi sono poi i gestori di veicoli fuori uso: autodemolitori, rottamatori e frantumatori che intervengono nella filiera dell’ELV (End-of-life vehicles).

Aggiornato il 30/01/2019