Sicurezza, i Comuni passano alla videosorveglianza

Browse
Immagine simbolica videosorveglianza

Sono 261 i Comuni della Sardegna che hanno presentato richiesta per attivare le nuove reti di videosorveglianza nell’ambito della seconda fase del progetto promosso dalla Regione. Entro la fine di gennaio sarà predisposto anche l’accreditamento delle risorse agli enti interessati. Il finanziamento ammonta a 16milioni e 930mila euro, di cui un milione 225mila sono riferiti a un’integrazione alle amministrazioni comunali che hanno aderito al bando precedente in forma associata. I progetti dovranno essere realizzati e rendicontati entro il 31 luglio 2020.

Secondo gli assessori regionali degli Affari generali e degli Enti locali, Filippo Spanu e Cristiano Erriu, «si tratta di un intervento che la giunta realizza in stretto raccordo con l’Anci e con gli amministratori locali, che avvertono la necessità di avere un’efficiente rete di controllo e di monitoraggio del territorio, allo scopo di prevenire episodi che violano i principi su cui si basa la civile convivenza». Come spiegano ancora i due rappresentanti della giunta Pigliaru, «la Sardegna in questo campo fa da battistrada rispetto alle altre regioni italiane in termini di copertura del territorio con le nuove reti», perché «a fronte dei 30milioni di euro stanziati dal governo in tutto il territorio nazionale, la giunta ha messo a disposizione dei Comuni sardi oltre 24milioni di euro».

Argomenti
Ricerca e innovazione
09/01/2019