Sant’Antioco, nuova vita per le saline grazie a un progetto in ambito turistico

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Foto assessori Paci e d Erriu a Sant'Antioco per la Via del sale

Percorsi di trekking, piste ciclabili e trattamenti di bellezza: oltre che dall’estrazione e dalla produzione del sale, la valorizzazione delle saline di Sant’Antioco passa anche da qui. Lo prevede il protocollo d’intesa siglato da Regione, Atisale (concessionaria delle saline), Unione dei Comuni del Sulcis e Flag Sardegna Sud Occidentale. L’accordo è stato siglato di recente dagli assessori regionali della Programmazione, dell’Industria e degli Enti locali, Raffaele Paci, Maria Grazia Piras e Cristiano Erriu, dal presidente di Atisale, Giacomo D’Alì, gli amministratori e i rappresentanti istituzionali del territorio.

Col protocollo si dà attuazione alla delibera licenziata in agosto dalla giunta Pigliaru, che stanzia 2milioni di euro per la valorizzazione delle zone umide del Sulcis. Atisale renderà disponibili le aree delle saline di Sant’Antioco per attività che si svolgeranno parallelamente a quella primaria di estrazione e produzione del sale. La Regione metterà a disposizione gli strumenti operativi per favorire la più efficace attuazione degli interventi, mente l’Unione dei Comuni del Sulcis sarà il soggetto attuatore unico degli interventi e monitorerà costantemente la realizzazione dei progetti.

«Con questa firma si raggiunge un traguardo importante, atteso da tanto, frutto della collaborazione fra istituzioni e privati, che si uniscono per favorire lo sviluppo del territorio», dice il vicepresidente della Regione. «Per la prima volta Atisale apre le porte della salina di Sant’Antioco, avviando una fase nuova per questa zona, e la Regione la sostiene con convinzione – prosegue Paci – con i 2milioni del programma di valorizzazione delle zone umide saranno realizzati due itinerari turistici, la “Via del sale” e la “Via del vento”, che valorizzano alcune tra le più importanti potenzialità del Sulcis: le zone umide del golfo di Palmas, le dune di Porto Pino, gli stagni e i vigneti di Carignano fino alle saline, creando le basi per un circuito che può realmente incentivare l’iniziativa privata e rilanciare fortemente il turismo».

Per Cristiano Erriu «dietro al protocollo c’è un’idea di sviluppo che insiste sul lavoro di cooperazione tra enti locali e privati». Secondo l’assessore, «occorre ricercare modalità di estrazione di valore dal territorio, puntando su ciò che di valore esiste in quest’area». Il suo assessorato, deputato alla gestione del patrimonio e del demanio regionale, «ha avviato e sostenuto finanziariamente il recupero delle saline di Carloforte, che hanno un valore stimato in 5milioni di euro – annuncia – sono esempi di valorizzazione ambientale su cui la Regione sta scommettendo».

Per Maria Grazia Piras «si parla spesso di coniugare la produzione, l’ambiente e la pubblica fruizione, perciò è bellissimo quando oltre a parlarne riusciamo a farlo». E le “Vie del sale” «è uno di quei casi, e sarà realizzato con partner pronti ad accettare la sfida, dotati della corretta sensibilità al tema – conclude – è già accaduto a Macchiareddu, nelle saline Contivecchi, e ora accadrà anche a Sant’Antioco».

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Turismo
11/10/2018