Eu-Osha: Ignorare lo stress sul lavoro è molto più costoso che affrontarlo

Nei Paesi del vecchio continente costa almeno 20 miliardi all’anno, stando alla stima della relazione “Calculating the cost of work-related stress and psychosocial risks”dell’Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro (Eu-Osha), che ha dedicato proprio a questi fenomeni la nuova edizione della sua campagna biennale ‘Ambienti di lavoro sani e sicuri’.

Secondo un altro studio sulla salute mentale citato nella relazione, svolto nel 2013 grazie a un finanziamento dell’Unione europea, il conto annuale della depressione lavoro-correlata sarebbe, però, molto più salato. La stima è pari a ben 617 miliardi di euro all’anno ed è stata ottenuta sommando i 272 miliardi a carico dei datori di lavoro per assenteismo e presenteismo (ovvero la presenza al lavoro anche quando si è ammalati e non si può, di conseguenza, essere efficienti), i 242 miliardi di perdita di produttività, i 63 miliardi per l’assistenza sanitaria e i 39 miliardi versati dai sistemi del welfare sotto forma di rendite per disabilità

Come confermano anche questi numeri, i rischi psicosociali e lo stress di origine lavorativa rappresentano una delle sfide principali con cui è necessario confrontarsi nel campo della salute e della sicurezza sul lavoro, in quanto possono avere importanti ripercussioni sulla salute delle singole persone, ma anche su quella delle imprese e delle economie nazionali.

Il compito fondamentale della campagna 2014–2015"Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato", è sensibilizzare sulla tematica dello stress e dei rischi psicosociali sul posto di lavoro e incoraggiare i datori di lavoro, i dirigenti, nonché i lavoratori e i loro rappresentanti, a collaborare per la gestione di tali rischi.

Approfondisci la notizia:

Agenzia europea per la sicurezza e la salute sul lavoro

Campagna 2014–2015 “Insieme per la prevenzione e la gestione dello stress lavoro correlato"

Strumenti e risorse per la gestione dello stress e dei rischi psicosociali