"Sa Panada", le ambasciatrici internazionali dei sapori della tradizione

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Laura Achenza e le figlie

Da una passione nata in casa a una missione internazionale: far conoscere ed esportare la panada in tutto il mondo. È il sogno del “Pastificio Sa Panada” di Oschiri. Una storia nata in famiglia e tramandata di generazione in generazione. La racconta Valentina Meloni – figlia della sua fondatrice, Laura Achenza – rispondendo alle domande di Sardegna Impresa. «Produciamo le panadas, prodotto tipico di Oschiri, secondo metodi tradizionali, il ripieno è composto da ingredienti selezionati inseriti a crudo, che cucinano all’interno della pasta con il vapore generato durante la cottura in forno, questo rende le panadas un prodotto unico e genuino».

1. Da quanto esiste questa realtà imprenditoriale?

Laura Achenza, mia madre, ha iniziato nel 1989 in un piccolo laboratorio al centro di Oschiri. Dal 2002 si è trasferita nel nuovo stabilimento, dotato di moderne tecnologie, nella zona artigianale del paese. Oggi ci lavoriamo anche io e mia sorella Martina.

2. Quanto e come sono cambiati la sua mission e il suo core business?

La panada è sempre stato il piatto della domenica. Si faceva in casa, ai matrimoni non mancava mai, e tutte le persone che facevano tappa a Oschiri (vista anche la posizione strategica, quando ancora all’interno del paese passava la strada che collegava Olbia e Sassari) andavano via con le panadas. Nel 1989 mia madre Laura decise di aprire l’attività, con l’obiettivo di vendere le panadas in paese e anche nei centri vicini. Acquistò un furgone e iniziò a consegnarle appena sfornate a Sassari, Olbia e sempre più lontano. Oggi la nostra mission è sempre quella di valorizzare e di far conoscere il prodotto oltre i confini regionali e nazionali. Lo facciamo partecipando a Fiere internazionali, come il ProdExpo di Mosca (Febbraio 2017), TuttoFood di Milano (Maggio 2017), Real Italia Wine and Food di Londra (Ottobre 2017). Oltre al prodotto panadas valorizziamo anche Oschiri e la Sardegna.

3. Qual è il grado di innovazione – tecnologica, di sistema o comunicativa – e quanto ha influito sui risultati?

Siamo un’azienda giovane con trent’anni di esperienza. Alla tradizione di un prodotto tipico sardo, tra i meno conosciuti oltre i confini regionali, affianchiamo l’innovazione.

Il prodotto è molto versatile e si può adattare a diverse situazioni di consumo. Lo abbiamo innovato sotto diversi aspetti, il primo è quello della diversificazione dei ripieni. Oltre alle panadas classiche, con polpa di suino, produciamo quelle con verdure miste, carciofi e patate, gamberetti e zucchine, tacchino e peperoni, la linea vegan, la linea gourmet, tipologie in esclusiva per alcuni clienti. Il nostro team di ricerca e sviluppo studia continuamente nuove tipologie di prodotto in collaborazione con chef sardi.

Anche se il processo produttivo è stato in parte automatizzato, il lavoro manuale è ancora molto presente e fondamentale.

Un’altra innovazione di sistema è stata la scelta di commercializzare le panadas crude surgelate, in modo che il cliente possa gustarle appena sfornate, sempre al massimo della qualità. Questa scelta ci ha permesso di raggiungere nuovi canali distributivi oltre alla GDO, come lo streetfood, il fast food, horeca. Abbiamo lanciato la prima ape car in Sardegna che vende le Panadas in versione streetfood ed è operativa ad Olbia-Costa Smeralda e sia sposta in occasione di eventi.

Infine, l’innovazione riguarda anche la comunicazione, con il lancio del nuovo brand e la nuova filosofia aziendale, più profonda e strutturata: “Sa Panada (brand)- I Valori che ti porti dentro (payoff)”. Siamo presenti sui social (fb, Instagram), abbiamo recentemente aggiornato il sito web.

Tutte queste innovazioni hanno influito molto positivamente sugli obiettivi e i risultati raggiunti, sia in termini di fatturato che di fidelizzazione del cliente.

4. Quanto è radicata nel territorio, in termini sia sociali sia economici?

Con il trasferimento nella nuova struttura, dal 2002 c’è stato l’ingresso nelle più importanti catene della grande distribuzione organizzata sarda con relativa associazione del marchio Sa Panada a Panadas di qualità. Teniamo molto alla qualità e partiamo dalla selezione delle materie prime per offrire ai nostri clienti la qualità. Le nostre Panadas sono state selezionate da Eataly tra i prodotti di eccellenza del Made in Italy e si possono acquistare nei punti Eataly di tutta Italia.

5. I livelli occupazionali sono stabili o in crescita? E confidate che le strategie elaborate più di recente possano favorire ulteriormente la crescita degli occupati?

Attualmente lavoriamo in 5, tutte donne, con incremento dell’occupazione stagionale. Vista la crescita in termini di fatturato degli ultimi anni, anche l’occupazione è in crescita.

6. In che cosa investire in Sardegna ha rappresentato un plusvalore?

Oschiri è il cuore delle panadas, noi crediamo fortemente nelle potenzialità del prodotto, tanto è vero che produciamo solo Panadas e sappiamo quanto sia difficile stare sul mercato con un mono prodotto, ma allo stesso tempo questa scelta è anche un valore aggiunto per noi. Laura dice sempre: “Bisogna crederci, avere ambizioni. È la chiave per lo sviluppo di Oschiri, con la panada possiamo creare lavoro, economia e occupazione per il nostro paese”.

7. E quali sarebbero invece gli aspetti da migliorare?

L’ideale sarebbe che le persone capissero l’importanza della condivisione, del lavoro di squadra e della collaborazione. Noi pensiamo che l’associazionismo siamo molto importante per le imprese sarde anche se a tal proposito si riscontrano ancora molte difficoltà. Esistono comunque aziende che la pensano come noi, infatti siamo all’interno di due progetti di internazionalizzazione per promuovere un “paniere” di prodotti sardi all’estero.

8. Quali sono gli obiettivi a breve, media e lunga durata?

Presentarci ad importanti catene di supermercati nazionali e internazionali, posizionando il prodotto dove ancora non c’è ed  ampliare il network di conoscenze, mettendo basi solide per destinare una parte della nostra produzione all’export. Riteniamo che non ci si possa improvvisare a fare export, infatti ci stiamo formando anche grazie alle opportunità offerte dalla Regione Sardegna (Master export Lab).

9. Esiste la possibilità che il vostro esempio possa ispirare altre realtà e la strutturazione di un vero e proprio distretto? Quanto è realisticamente fondata?

Siamo l’unica azienda che produce esclusivamente Panadas, siamo leader nel settore con un esperienza di quasi 30 anni di nostra madre. Sarebbe un grande successo riuscire a dotare la Panadas di Sardegna del marchio Igp. È un progetto al quale stiamo lavorando, con non poche difficoltà.

10. Le politiche comunitarie, quelle nazionali e quelle regionali hanno rappresentato un’opportunità? Cosa consiglierebbe a chi vuole iniziare a fare impresa per non farsele sfuggire?

Per noi le opportunità offerte dalla Regione sono state importanti, per quando riguarda la formazione in ambito di internazionalizzazione, la partecipazione a fiere all’estero e ai progetti di internazionalizzazione. Consiglierei di avere le idee chiare sugli obiettivi da raggiungere, lavorare seriamente con determinazione e non abbattersi alle prime difficoltà.

Argomenti
Internazionalizzazione ed export
16/01/2018