Imprese culturali e creative, nell’isola piccoli segnali di crescita

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Crescita

Il sistema delle Imprese culturali e creative in Sardegna è in crescita e mostra una dinamica più performante di altre regioni. Merito da un lato del relativo aumento di competitività acquisito negli ultimi anni dalle aziende isolane e dalla “saturazione” della capacità produttiva che si registra in altre regioni, come il Lazio o la Lombardia. Questa tendenza alla crescita fa ben sperare e smentisce ogni associazione tra la vitalità del comparto e i fattori demografici. Emblematico è in questo senso anche il caso della Valle d’Aosta, che spicca per un tasso di crescita pari quasi all’1%.

Il settore Icc, ossia delle imprese creative e culturali, gioca un ruolo chiave per la competitività delle economie dei Paesi industrializzati. Comprende aziende e organizzazioni no profit che operano in un campo vastissimo e variegato. Secondo l’analisi di Unioncamere e Fondazione Symbola per il 2017, dal sistema produttivo culturale e creativo deriva il 6% della ricchezza e il 6.1% dell’occupazione complessivamente prodotti in Italia.

La Sardegna è al 14° posto in Italia sia per numero di occupati nell’Icc che per valore aggiunto rispetto all’economia nazionale. Dall’analisi sull’impatto dell’Icc rispetto all’economia regionale emerge che la Sardegna è al 18° posto per numero di occupati nelle imprese culturali e creative rispetto al totale della sua economia: 4.3%. La stima del valore aggiunto derivante dalle Icc rispetto all’economia regionale colloca la Sardegna al 15° posto. In base agli stessi parametri, tra le regioni del Mezzogiorno la Sardegna è al secondo posto, dopo la Campania, per quota di valore aggiunto e al 5° posto, dopo Molise, Abruzzo, Sicilia e Puglia, per percentuale di occupati. 

Il richiamo alla cultura come motore di crescita per l’economia, specie in collegamento col turismo, è ricorrente nei discorsi sullo sviluppo economico delle regioni più in difficoltà. Nella realtà dei fatti, però, il settore culturale sembra avere slancio solo nelle regioni più ricche. La contraddizione sta nel fatto che le regioni in cui si suppone che lo sviluppo economico debba passare dalla valorizzazione del patrimonio culturale sono quelle in cui l’Icc è più in difficoltà. 

Nonostante un quadro tutto sommato deludente, le Icc sarde hanno registrato negli ultimi cinque anni trend di crescita interessanti. Se parliamo di valore aggiunto prodotto dal settore rispetto all’economia regionale, per esempio, la Sardegna è quarta: rispetto al 2016-2017 ha guadagnato due posizioni e, soprattutto, ha registrato un confortante +4.5%.

Argomenti
Cultura
20/07/2018