Agevolazioni per le imprese, archivio

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In questa sezione di archivio puoi conoscere i bandi e gli incentivi già scaduti per il finanziamento delle Imprese in Sardegna.

Sono presenti 10490 bandi e incentivi

Le detrazioni Irpef per il convivente more uxorio

Le detrazioni Irpef per il convivente more uxorio

Bonus e benefici fiscali per i conviventi e le coppie di fatto: sono le principali novità introdotte dalla legge 76 del 20 maggio 2016 sulle unioni civili. Anche fiscalmente vi è differenza tra matrimonio, unione civile e convivenza di fatto: il matrimonio è disciplinato dall’articolo 29 della costituzione e dal codice civile, l’unione civile è rappresentata da una unione tra persone dello stesso sesso e la convivenza di fatto è un’unione civile caratterizzata dalla presenza di due soggetti che hanno maggiore età e sesso differente, non vincolate tra loro da rapporti di parentela, affinità, adozione, matrimonio o da unione civile, e trova la sua disciplina proprio nella legge 76/2016 sulla convivenza.

Come precisato dalla risoluzione dell’Agenzia delle entrate 64/E/2016, il convivente more uxorio che sostiene le spese di recupero del patrimonio edilizio, nel rispetto delle condizioni previste dall’articolo 16-bis del Tuir, può fruire della detrazione alla stregua di quanto previsto per i familiari conviventi. Così, ad esempio, si può fruire della detrazione per le spese sostenute per interventi effettuati su una delle abitazioni nelle quali si esplica il rapporto di convivenza, anche se diversa dall’abitazione principale della coppia, purché lo “status di convivenza” sussista già al momento in cui si attiva la procedura ovvero alla data di inizio dei lavori. Lo status di convivenza può risultare dai registri anagrafici o essere oggetto di autocertificazione.

In caso di spese per lavori condominiali, il convivente more uxorio del proprietario dell’immobile potrà fruire della detrazione se ha effettivamente sostenuto la spesa. Sul documento rilasciato dall’amministratore comprovante il pagamento della quota millesimale relativa alla spesa, il convivente dovrà indicare i propri dati anagrafici e l’attestazione dell’effettivo sostenimento delle spese.

Quanto all’agevolazione per l’acquisto di mobili da parte di giovani coppie, per aver diritto alla detrazione è necessario essere coppia convivente more uxorio da almeno tre anni. Inoltre almeno uno dei due componenti la coppia non deve avere più di 35 anni, e i due devono essere acquirenti di un’unità immobiliare da adibire ad abitazione principale. L’immobile può essere acquistato a titolo oneroso o gratuito e l’acquisto può essere effettuato da entrambi i conviventi more uxorio o da uno solo di essi. In quest’ultimo caso, l’acquisto va effettuato dal componente che non ha superato i 35 anni di età nel 2016.

Incentivi al reimpiego: assunzioni lavoratori o avvio di nuove iniziative imprenditoriali

La Provincia di Sassari promuove sul territorio l'iniziativa denominata “Incentivi al reimpiego – Art. 29 L.R. 20/2005” per l'erogazione di benefici/incentivi finanziari per un importo totale di euro 2.510.702,17 diretti ad incentivare le assunzioni di alcune categorie di lavoratori (Azione 1) o l'avvio di nuove iniziative imprenditoriali (Azione 2).

L'Azione 1 è diretta a datori di lavoro in forma singola o associata con sede operativa in Sardegna, appartenenti a qualsiasi settore economico, che intendano impiegare a tempo indeterminato, nella Provincia di Sassari, le seguenti categorie di lavoratori:
- lavoratori in CIGS anche in deroga;
- lavoratori in Mobilità anche in deroga;
- lavoratori in contratto di solidarietà;
- lavoratori iscritti da almeno 12 mesi all'anagrafe dei Centri dei Servizi per il Lavoro della Provincia di Sassari.

Per ogni lavoratore assunto e fino ad un massimo di cinque lavoratori, il datore di lavoro, potrà beneficiare di un bonus di euro 15.000,00 lordi e di un voucher formativo di euro 3.000,00 lordi (fino ad un max 90.000,00).
L'assunzione dovrà essere effettuata a partire dal giorno 12 gennaio 2015 ed entro il 10^ giorno dalla pubblicazione della graduatoria dei beneficiari.


L'Azione 2 è diretta a soggetti che intendano attivare nuove iniziative imprenditoriali in forma individuale o societaria con sede nel territorio della Provincia di Sassari a far data dal 12 gennaio 2015 ed entro 30 giorni dalla pubblicazione della graduatoria. I soggetti di cui sopra devono appartenere alle seguenti categorie:
- lavoratori in CIGS anche in deroga;
- lavoratori in Mobilità anche in deroga;
- lavoratori in contratto di solidarietà;
- lavoratori iscritti da almeno 12 mesi all'anagrafe dei Centri dei Servizi per il Lavoro della Provincia di Sassari.

I soggetti che intendano attivare nuove iniziative imprenditoriali potranno beneficiare di un voucher pari a euro 15.000,00 lordi, destinato esclusivamente per le spese di avvio dell'impresa.

 

A pena di esclusione, le domande dovranno essere inoltrate a partire dalle ore 09:00 del giorno 12 gennaio 2015 utilizzando una delle seguenti modalità:
- a mezzo del servizio postale (Poste Italiane) tramite raccomandata con avviso di ricevimento  al seguente indirizzo: Provincia di Sassari – Settore VII Pubblica Istruzione-Formazione-Lavoro – P.zza d’Italia, 31 – 07100 Sassari;
- attraverso la propria casella personale di posta elettronica certificata (sottoscritta secondo le modalità prevista dall'art. 65 del d.lgs 82/2005 - firma digitale o scansione della documentazione accompagnata da documento di identità) all'indirizzoprotocollo@pec.provincia.sassari.it (a tal fine farà fede l'attestazione della avvenuta consegna dell'istanza); 
- mediante presentazione diretta all'Ufficio Protocollo della Provincia (a tal fine farà fede la data ed il timbro dell'Ufficio Protocollo) in busta chiusa.

Non verranno ammesse le domande non compilate secondo i moduli allegati opportunamente predisposti o comunque difformi e/o mancanti delle informazioni, dei documenti e delle dichiarazioni ivi richieste.


Tutte le informazioni utili si possono trovare nell'avviso integrale, completo degli allegati, riportato sotto.

Allegati

Fonte: Provincia di Sassari

Bando per lo sviluppo di un software per la ricostruzione 3D

Sardegna Ricerche ha pubblicato il bando di gara d'appalto "Progettazione e sviluppo di un applicativo software per la ricostruzione 3D, l'analisi e l'elaborazione di segnali per il controllo di qualità nell'ambito del cluster elettronica e trasferimento di competenze tecniche verso le aziende aderenti al cluster bottom up". L'iniziativa rientra all'interno delle attività del Cluster Elettronica.

Il bando prevede la procedura aperta, da aggiudicarsi secondo il criterio dell'offerta economicamente più vantaggiosa. L'importo a base di gara è pari a 200.000 euro, IVA esclusa.

Il termine per la presentazione delle offerte scade alle ore 12:30 del 26 gennaio 2015.

Il Cluster Elettronica coinvolge aziende di sensoristica, elettronica, ICT, telecomunicazioni, componentistica elettronica di precisione, elaborazione di immagini, modellazione di rischi e altri settori industriali. Tra i suoi obiettivi ci sono l'aumento della capacità di innovazione delle imprese, l'incremento della collaborazione tra le imprese del cluster e fra le stesse ed altri soggetti esterni al territorio regionale.

Le imprese interessate a partecipare alle attività del cluster e a fruire dei risultati prodotti, possono richiedere di entrare a farne parte presentando la manifestazione di interesse il cui modulo è disponibile cliccando sul secondo link presente nelle Pagine correlate (Bandi - Programmi Azioni Cluster Bottom up).

Pagine correlate
Gare e appalti - Cod.155_14 – Progettazione e sviluppo di un applicativo software per la ricostruzione 3D, l'analisi e l'elaborazione di segnali per il controllo di qualità nell'ambito del cluster elettronica e trasferimento di competenze tecniche verso le aziende aderenti al cluster bottom up
Bandi - Programma Azioni cluster bottom-up

 

Contributi allo sport: integrazione domande di contributo annualità 2014

L’Assessorato regionale allo sport informa che entro il termine del 30 gennaio dovranno essere integrate le domande già presentate entro il 14 novembre scorso relative ai contributi per lo sviluppo dello sport in Sardegna.

Le società sportive beneficiarie dei contributi dovranno integrare le domande presentate con la documentazione in originale ed esclusivamente con la nuova modulistica, pena la revoca dei contributi già impegnati.

Per ulteriori chiarimenti è possibile contattare i seguenti recapiti:
070.6064972 - 070.6064929 - 070.6064907
fax 070.6065002

Consulta i documenti

Informazione a cura dell’Urp della Presidenza

 

Unioncamere: Per l’Expo tutto l'agroalimentare italiano in un click

Roma, 13 gennaio 2015 – L’Italia, campione del mangiar bene e del buon vino, leader mondiale nella sicurezza alimentare e nell’eco-sostenibilità delle produzioni agricole, ha finalmente una piattaforma web che rende onore, con tanto di 'rating', alla sue aziende ed alle sue eccellenze produttive.

Italian Quality Experience, il portale nato per iniziativa di Unioncamere e delle Camere di commercio in occasione dell'Expo 2015, presentato il 13 gennaio a Roma dal presidente dell’Unione italiana delle Camere di commercio, Ferruccio Dardanello, dal presidente della Fondazione Symbola partner dell’iniziativa, Ermete Realacci, insieme al ministro delle Politiche Agricole, Alimentari e Forestali Maurizio Martina,promette di far conoscere al mondo la complessità del modello produttivo agroalimentare italiano, composto da circa 700mila imprese della filiera allargata. Un modello che ha dato prova di vitalità, capacità di cambiamento e di leadership non solo produttiva, ma anche culturale. Perché è l’espressione di quella simbiosi tra territori e comunità che ha permesso all’Italia di essere, tra l’altro, leader a livello mondiale per la sicurezza della produzione agroalimentare con una quota dei prodotti con residui chimici contenuta allo 0,2%: una percentuale quasi 10 volte inferiore rispetto alla media europea (1,9%) e oltre 30 volte più bassa di quella extracomunitaria (6,3%). Ed è ancora grazie a questo  modello rispettoso dell’ambiente che oggi l’agricoltura italiana, con il 35% di gas serra in meno della media Ue, è tra le più sostenibili su scala internazionale.

Ma Italian Quality Experience è anche uno strumento per promuovere il nostro Paese all’estero. Perché attraverso i racconti e i video delle filiere dell’agroalimentare italiano resi disponibili nel portale, anche grazie alla collaborazione con Symbola e con la RAI, si può vivere una sorta di “viaggio esperienziale” in grado di stimolare l’interesse del navigatore verso quei territori dove si trovano le produzioni e la grande ricchezza di beni culturali e paesaggistici che li circondano. Un modo per portare l’Expo fuori dall’Expo.

Per diffondere la conoscenza della piattaforma su scala internazionale un ruolo di rilievo sarà giocato dalle 105 Camere di commercio italiane e dalle 81 Camere di commercio italiane all’estero che, anche attraverso la rete dei 1700 ristoranti italiani nel mondo dislocati in 55 Paesi nei cinque continenti, consentiranno di raggiungere oltre 60 milioni di persone. Con Italian Quality Experience si concretizza così uno dei primi progetti inseriti dal Governo in Agenda Italia 2015 per l’Expo, patrocinato dal Ministero delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali, dal Ministero dei Beni, le Attività Culturali e il Turismo, dal Ministero dell’Ambiente e, per le attività di promozione all’estero, dalla EXPO 2015 S.p.A.

 “Il sistema agroalimentare italiano rappresenta, con un valore complessivo di oltre 260 miliardi di euro, un asset fondamentale per tutta l’economia nazionale, su cui puntare con sempre maggiore determinazione per la crescita del Paese. Con Expo 2015 – ha dichiarato il Ministro Maurizio Martina – ci giochiamo una partita straordinaria che possiamo e dobbiamo sfruttare in tutto il suo potenziale. L'evento di Milano darà visibilità all'agroalimentare italiano, che vanta delle punte di eccellenza davvero importanti basate sulla capacità unica dei nostri imprenditori di coniugare tradizione e innovazione e che sono riconosciute ormai da tutti come sinonimo non solo di sicurezza alimentare ma anche di sostenibilità. Bene quindi l’iniziativa di Unioncamere, contenuta tra i progetti di Agenda Italia, non solo per le iniziative sul territorio, ma anche per aver messo in evidenza il ruolo di quei ristoranti italiani nel mondo che, utilizzando materie prime certificate, contribuiscono in modo determinante alla crescita e conoscenza del Made in Italy”.

 

I prodotti agroalimentari italiani sono famosi in tutto il mondo – ha sottolineato il presidente di Unioncamere Ferruccio Dardanello mentre è meno noto l’universo delle tante imprese che hanno reso e rendono possibile questo miracolo ogni giorno. Siamo consapevoli che è difficile dare la rappresentazione di un sistema così complesso e della ricchissima varietà di imprese, dalla più grande alla più piccola, che  sono distribuite su tutto il territorio, che operano in più settori, che si intrecciano tra loro in diversi legami di filiera. Però abbiamo trovato una chiave di lettura che pensiamo possa facilitarne la comprensione: le filiere agroalimentari allargate in una visione tridimensionale, nella quale emergano le capacità dell’imprenditore di mettere insieme in un mix il territorio, la tradizione e il talento.

“La nostra agricoltura – ha commentato il presidente della Fondazione Symbola Ermete Realacci – è un settore che è cresciuto nel segno della qualità, che da un contributo importante all’attrattività del made in Italy nel mondo e che continua a svilupparsi scegliendo la via dell’eccellenza. Non a caso l’agroalimentare italiano è leader indiscusso nella qualità e grazie a 269 tra Dop, Igp e Stg è il più forte al mondo per prodotti ‘distintivi’. Una ricetta, quella della qualità, valida per tutto il Paese. L’Italia è forte quando fa l’Italia, quando incrocia innovazione e conoscenza con qualità, bellezza, legame con i territori e con le comunità. E’ questo il senso del progetto Italian Quality Experience,  è questo il Paese che può affrontare l’Expo 2015 a testa alta”.

Il portale in numeri

Ad oggi sono quasi 700mila le aziende della filiera allargata dell’agroalimentare estratte dal Registro Imprese e inserite nella piattaforma web Italian Quality Experience. Un variegato ecosistema produttivo messo per la prima volta sotto la lente di ingrandimento in un unico portale così composto in rapporto alle diverse filiere: 1.292 imprese di olii di semi;  185.593 di ortaggi e frutta;  14.948 di fiori, miele, spezie e condimenti; 82.416 di vini, spumanti e distillati;  2.782 di cacao, cioccolati e pasticceria;  1.905 di caffè,  tè, succhi e  acque minerali ;  46.057 di latte e  formaggi; 177.179 di cereali, pane, pasta e dolci;  612 di riso; 12.988 di produzione ittica; 109.565 di allevamento, carni e loro lavorazione; 409 di birre;  889 di chimica per l'agricoltura;  6.892 di macchine per la produzione agroalimentare; 47.847 di olio d'oliva.

Migliorare il proprio profilo è semplice e a costo zero

Per aumentare il livello di visibilità ogni azienda può aggiungere e aggiornare le informazioni sulla propria attività ai dati anagrafici pubblici estratti dal Registro Imprese presenti nella piattaforma.

Le imprese con più informazioni certificate verranno riconosciute come più qualificate e, quindi, saranno anche quelle maggiormente visibili. Perché lo spirito del progetto è di “Portare tutti” ma “Tutti in modo diverso” per “Raccontare l’eccellenza e la sua diversità” al mondo intero. Ad oggi sono oltre 2.300 le imprese che si sono già registrate e che grazie allo scoring di visibilità messo a loro disposizione possono distinguersi più facilmente all’interno del panorama agroalimentare italiano. Ma chiunque lo desiderasse è ancora in tempo per farlo. Basta registrarsi gratuitamente sul portale per arricchire il proprio profilo con informazioni sull’attività, i prodotti e la propria storia  . 

L’Agroalimentare si (r)innova per andare oltre la crisi

Nel periodo gennaio-luglio 2014 le esportazioni agroalimentari sono aumentate dell’1,9% rispetto allo stesso periodo del 2013, trainate dall’industria alimentare (+3,1%) che compensa la contrazione dell’agricoltura (-3,6%). Una dinamica similare che si riscontra anche nel tessuto produttivo, dove a fronte della crescita della componente manifatturiera (+1,1% tra il terzo trimestre 2014 e quello del 2013) cala quella delle imprese agricole (-2,6%). Tuttavia, questi trend sono ascrivibili al processo di ristrutturazione in corso come testimoniano i dati sulla forma giuridica e sulle previsioni di assunzione. Da un lato, Movimprese rileva la riduzione delle ditte individuali (-3,0% le imprese agricole; +0,6% industrie alimentari) e l’aumento delle società di persone (+1,5% imprese agricole) e di capitali (+3,0% imprese agricole; +4,1% industrie alimentari). Dall’altro, il Sistema Informativo Excelsior evidenzia una traiettoria di innovazione testimoniata dal fatto che se il saldo occupazionale atteso per il 2014 è negativo (-5000 dipendenti, pari allo 0,6%), un quinto delle assunzioni non stagionali previste riguarda figure nuove e non presenti prima in azienda.

Qualità e sostenibilità la ricetta dell’Italia che vince : i nostri primati

Siamo dei fuoriclasse nella produzione di valore aggiunto. Basti pensare che il valore aggiunto per ettaro realizzato dal settore - come evidenziato in un recente Studio realizzato da Unioncamere, Fondazione Symbola e Fondazione Edison - è più del doppio della  media UE-27, il triplo del Regno Unito, il doppio di Spagna e Germania, e il 70% in più dei cugini francesi. Non solo: siamo i primi anche in termini di occupazione, con 7,3 addetti ogni 100 ettari a fronte di una media Ue di 6,6.

L’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale. Il nostro è il Paese con il minor numero di prodotti agroalimentari con residui chimici (0,2%, un terzo in meno rispetto all’anno prima), quota inferiore di quasi 10 volte rispetto alla media europea (1,9%, aumentati di circa un terzo rispetto all’anno prima) e di oltre 30 volte quella dei prodotti extracomunitari (6,3%).

La nostra agricoltura è tra le più sostenibili. Con 814 tonnellate per ogni milione di euro prodotto dal settore, non solo l’agricoltura italiana emette il 35% di gas serra in meno della media Ue, ma fa decisamente meglio di Spagna (il 12% in meno), Francia (35%), Germania (39%) e Regno Unito (il 58% di gas serra in meno). Gli elementi di sostenibilità della nostra agricoltura non sono del resto separabili dalla matrice distintiva della produzione italiana, espressione della stretta simbiosi con territori e comunità.

Siamo primi in Europa e sesti al mondo nel biologico. Con 43.852 imprese biologiche (il 17% di quelle europee) siamo i campioni europei del settore, seguiti dalla Spagna (30.462 imprese, 12% dell’Ue) e Polonia (25.944, 10% dell’Ue). Ma siamo anche sesti al mondo per ampiezza delle superfici a biologico e per tasso di crescita di queste superfici (70 mila ettari in più in un anno).

Visita in sito Italian Quality Experience

Fonte: Unioncamera

Agevolazioni alle imprese per la valorizzazione di disegni e modelli: dal 13 gennaio sospesa la presentazione delle domande

In un comunicato contenuto nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana del 13 gennaio n. 9 serie generale il Ministero dello Sviluppo Economico avvisa della  sospensione dello sportello per il bando per la concessione di agevolazioni alle imprese per la valorizzazione dei disegni e modelli.

Così recita il comunicato “In considerazione dell’esaurimento delle risorse stanziate, a seguito delle prenotazioni pervenute, a partire dalla data di pubblicazione del presente avviso nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana è sospesa l’acquisizione del protocollo on line preordinato alla presentazione delle domande di agevolazione in favore di micro, piccole e medie imprese per la valorizzazione di disegni e modelli (DISEGNI+2), il cui avviso è pubblicato nella Gazzetta Ufficiale della Repubblica Italiana dell’8 Agosto 2014, n.183 - Serie Generale”.

Ulteriori informazioni sono disponibili sui seguenti siti:
Ministero dello sviluppo economico: www.sviluppoeconomico.gov.it
Direzione Generale Lotta alla Contraffazione - Ufficio Italiano Brevetti e Marchi: www.uibm.gov.it
Unione nazionale delle camere di commercio: www.disegnipiu2.it

 

Data di pubblicazione: 14-01-2015

Fonte: Unioncamere

Le aziende cercano nuove competenze

Il 37% delle aziende è a caccia di nuove professionalità: soprattutto export manager, agenti di commercio, esperti di comunicazione e nuovi media, sistemisti e programmatori.
Tutto questo nonostante i duri effetti della crisi, nella convinzione che l'inserimento di nuove competenze in azienda possa rimettere in moto il lavoro. Il 31,5% si trova in una fase di ridimensionamento, il 52,1% di stazionarietà, il 16,4% è in crescita. E il saldo occupazionale degli ultimi anni è stato certamente negativo: il 33,6% delle aziende infatti ha diminuito i livelli occupazionali, il 20,2% li ha aumentati e il 46,2% li ha mantenuti invariati.
Eppure buona parte del tessuto produttivo ha avviato processi di riorganizzazione che hanno messo al centro la valorizzazione delle competenze dei lavoratori. Lo sostiene l'indagine del Censis realizzata per il Ministero del Lavoro e delle Politiche sociali per individuare le reazioni delle imprese italiane alla crisi.

Solo il 21,4% delle aziende con oltre 20 addetti è rimasto inerte, ma la maggioranza, pari al 78,6%, ha cercato di intervenire con iniziative di innovazione strutturale, con la creazione di nuovi prodotti e servizi (49,1%) o l'introduzione di nuove tecnologie funzionali al miglioramento dei processi di lavoro (45,1%). Il 38,9% si è concentrato sul miglioramento dei canali di vendita e di comunicazione, il 34,3% sull'ingresso in nuovi mercati territoriali, il 32,4% sul miglioramento della funzione finanziaria.

I tentativi di innovazione si sono accompagnati in molti casi all'avvio di un processo di ristrutturazione aziendale, spesso doloroso. Il 37,3% delle imprese ha espresso l'esigenza di adeguare il proprio portafoglio di competenze al cambiamento. Si tratta di una minoranza di aziende che hanno dovuto ricercare sul mercato competenze nuove, che prima non esistevano (nel 20,8% dei casi) o che negli anni erano diventate obsolete (17,4%).

Tra i nuovi profili richiesti dalle aziende spiccano i commerciali (dagli export manager agli agenti di commercio, ricercati dal 36,4% di queste imprese), i tecnici (32,4%), gli amministrativi (31,4%) e gli ingegneri (25,4%). Da segnalare anche l'elevata richiesta di esperti di comunicazione e nuovi media(ricercati dal 12,2%) e di informatici, sistemisti e programmatori (10,1%).

La ripresa può passare attaverso la formazione e la riqualificazione del personale.

Un quarto delle aziende (26,9%) è ricorso a interventi di riconversione del personale, due terzi (66,4%) hanno promosso attività interne di aggiornamento e formazione: il 36,2% tramite formatori o consulenti che hanno organizzato attività interne, il 23,8% con la partecipazione a fiere, il 20% tramite scambi con fornitori e clienti.

Ma la «manutenzione del capitale umano» in tempi di crisi resta difficile. Se si esclude infatti un terzo delle imprese (il 36,7%, per lo più di grandi dimensioni) che considerano l'aggiornamento del personale un fattore centrale, la maggioranza sa che l'impegno su questo fronte non è adeguato: per il 28,4% l'azienda dovrebbe fare di più, il 34,9% è cosciente di non fare nulla su questo fronte.
Per quanto riguarda l'apprendistato, pur prevalendo i giudizi positivi (77,7%), permangono però forti resistenze all'utilizzo (solo il 14,6% delle imprese interpellate ha utilizzato tale strumento).

Valorizzare le competenze è possibile anche tramite una nuova organizzazione aziendale. L'inserimento di nuove risorse in sostituzione delle vecchie o il ricorso a competenze esterne più specialistiche, utili a supportare il cambiamento, si accompagnano all'ottimizzazione dell'organizzazione, con il reengineering dei processi lavorativi (38%), la riorganizzazione dei gruppi di lavoro (31,7%), la revisione dei turni e degli orari (26,5%), la ridefinizione del sistema di valutazione e dei meccanismi premiali (28%).
Le resistenze interne del personale hanno condizionato in molti casi (54%) l'avvio dei nuovi processi. E le valutazioni dei risultati finora raggiunti non sono del tutto positive: solo il 25,6% degli imprenditori è pienamente soddisfatto, mentre la maggioranza (52,1%) dà un giudizio di sufficienza e il 22,3% non si ritiene ancora contento.

Se si prendono in esame le varie forme di ristrutturazione, emerge una logica di tipo difensivo da parte di quelle aziende che vivono una fase di ridimensionamento e per le quali la riorganizzazione rappresenta l'ultima chance di sopravvivenza. In questo caso l'intervento sul fronte organizzativo è drastico, con tagli al personale (48,7%), riduzione di orari, riqualificazione e riconversione delle figure professionali esistenti (30,9%). Sono quelle aziende in cui gli esiti appaiono al momento più incerti, a detta degli stessi imprenditori: il 37,4% giudica i risultati ancora non soddisfacenti, se non deludenti.

All'estremo opposto, vi è invece un modello di riorganizzazione aziendale che segue una logica molto più spinta e aggressiva, che riguarda però solo l'8% delle aziende. In questo caso la riorganizzazione segue un percorso di forte innovazione nel rapporto con il mercato, nella definizione dei prodotti e dei processi, nell'applicazione delle tecnologie. In queste realtà l'occupazione cresce. Il 75% di esse ha inserito nuove professionalità in azienda negli ultimi tre anni e il 53% ha dovuto acquisire nuove competenze di cui prima non disponeva. Emerge con chiarezza la forte spinta data all'innovazione dall'avvio dei processi di internazionalizzazione.

Le aziende presenti all'estero con propri prodotti, stabilimenti e punti vendita (il 43,7% delle imprese interpellate) sono quelle che presentano i più alti livelli di innovazione. L'inserimento di nuove professionalità (46,5%), la riqualificazione del personale (34,6%), ma anche l'esternalizzazione di funzioni che prima venivano svolte internamente (20,3%) e l'uscita di professionalità non più utili (39,7%), sono stati i cardini del loro intervento.

Consulta i principali risultati della ricerca Dal valore delle competenze nuove opportunità per rimettere in moto il lavoro realizzata dal Censis per il Ministero del Lavoro.

 

Fonte: Unioncamere

Orientamento e creazione d'impresa: online l'ultima edizione del manuale "Mettersi in proprio" e la guida "Io mi oriento"

E’ online sul portale www.filo.unioncamere.it l’ultima edizione della guidaMettersi in proprio”. Prima pubblicazione uscita in Italia nel suo genere, la guida consiste in un manuale operativo completo per aspiranti e neo-imprenditori, cioè per chi ha intenzione di avviare un’attività o per chi ha creato un’impresa da poco tempo (0-3 anni). Per grafica e linguaggio il testo è comprensibile anche ai “non addetti ai lavori” e può essere utilizzato come strumento didattico nei corsi di formazione per nuovi imprenditori.

Sempre sul portale www.filo.unioncamere.it è online "Io mi orientoGuida alle opportunità per diventare imprenditrice e imprenditore", un altro vademecum per l'orientamento presentato lo scorso novembre a Verona presso la fiera Job & Orienta 2014, che contiene per il momento - a titolo esemplificativo - i dati sull'imprenditorialità della sola regione Veneto. La guida completa sarà presto disponibile sul portale www.filo.unioncamere.it.

Documenti

Mettersi in proprio - versione completa - pdf, 1.6MB

Mettersi in proprio - versione sintetica (Guida alla Creazione d'Impresa) - pdf, 5.6MB

 - Io mi oriento - pdf, 1.3MB

Fonte: Unioncamere

Data di pubblicazione: 12-01-2015